Essere Donna nel 2021

ESSERE DONNA NEL 2021: come il vissuto e le convinzioni delle nostre ave può essere di ostacolo alla nostra realizzazione

L’8 marzo è la Festa della Donna. In questa giornata bisognerebbe fare delle prese di coscienza su che cosa è il femminile e su tutti i pesi che a livello di credenze e convinzioni ci si porta dietro dalle generazioni precedenti.

Tante volte, nonostante siamo in un’era, cosiddetta, moderna, ci si trova ad attirare a sé delle situazioni pesantissime come donne: difficoltà di realizzazione, difficoltà economiche, difficoltà di collocazione, difficoltà di gestione della propria vita personale per far quadrare tutti gli ambiti (la famiglia, il lavoro, i figli, quant’altro, conflitti di vario genere). 

Da dove arrivano tutti questi conflitti e difficoltà? Perché a volte le donne si lamentano di essere trattate diversamente dagli uomini, di non riuscire a guadagnare quanto gli uomini?

Come donne fino a pochi decenni fa non avevamo molti diritti che ora tutti, a ragion veduta, consideriamo inalienabili.

Ricordiamoci che la donna ha diritto al voto solo dal 1948. Prima di quel tempo la donna non aveva voce in capitolo, non aveva il diritto a gestire i propri soldi.

Ora, nel 2021, viviamo in un periodo in cui sono state istituite moltissime iniziative per i pari diritti. Forse ci siamo dimenticate da dove veniamo come genere femminile…

Dentro di noi ci sono le nostre madri, le nostre nonne, le nostre bisnonne, trisnonne, e tutta la linea femminile del nostro albero genealogico, con tutto il loro vissuto, con tutte le loro difficoltà, con tutti i loro conflitti.

Le situazioni che loro magari accettavano di buon grado di vivere: l’essere considerate l’angelo del focolare, il realizzarsi solo nell’ambito domestico, il sentirsi gratificate solo per il fatto di mettere al mondo una nidiata di figli; magari invece alla manager del 2021 non solo non vanno bene ma sono un enorme ostacolo alla realizzazione personale e alla propria realizzazione in quanto donna.

La Festa della Donna dovrebbe permetterci di fare la presa di coscienza che la libertà di essere sé stessa, la libertà di agire, di realizzare, di realizzarsi, la libertà di ottenere, la libertà di avere successo, nasce da dentro di noi non dalla guerra fuori, non dal conflitto col mondo interno, non urlando in piazza, non entrando in conflitto con gli uomini. Perché da una guerra può nascere solo una guerra.

Quello che è bene per noi fare è trovare la pace, trovare la pace dentro di noi liberandoci di tutto questo retaggio del passato quindi “Festa della Donna” è liberazione della donna. Liberazione interiore, liberazione dal passato e dichiarazione che tutto quello che andava bene per le nostre madri, nonne, bisnonne, trisnonne, magari a noi non va più bene e quindi possiamo dichiarare l’esperienza completata per aprirci a un nuovo presente, per costruire un nuovo futuro per noi e le nostre figlie e le nostre nipoti.

Durante questa Festa della Donna facciamo la presa di coscienza di che cos’è il femminile, cos’è l’essere donna, com’è bene per noi agire e interagire con gli altri per mostrare la nostra femminilità.

E, perché no, il diritto di tirar fuori la nostra sensualità, la nostra bellezza, la nostra femminilità senza rinunciare al successo, senza rinunciare alla realizzazione, senza rinunciare a realizzare tutti i nostri progetti.

Quest’anno per noi la Festa della Donna può essere l’inizio di una ricerca di questo significato profondo che magari siamo proprio noi, donne di oggi, ad essere chiamate a trovare per le generazioni delle nostre figlie, nipoti, pronipoti e per le donne che arriveranno dopo il nostro passaggio